l'economia e il covid 19

La produzione in genere, i consumi, il lavoro manifesteranno una pesante flessione, la concorrenza sui mercati internazionali si intensificherà per presidiare quote di mercato. Si preannuncia una recessione.

Recessione alle porte: per Goldman Sachs il Pil italiano calerà del 3,4% nel 2020

La «recessione globale è già qui». Lo scrive S&P in un report in cui Paul Gruenwald, capo economista, sottolinea come «i primi dati in arrivo dalla Cina suggeriscono che la sua economia è stata colpita molto più duramente di quanto previsto» anche se ora ci sono segnali di stabilizzazione. In un rapporto pubblicato martedì 17 marzo, l’agenzia di rating prevede una recessione per il 2020 con un tasso di crescita economica che sarà compreso tra l’1 e l’1,5 per cento e con una prospettiva di ulteriori ribassi. «I dati provenienti dalla Cina suggeriscono che l’economia e’ stata colpita molto piu’ duramente di quanto previsto, anche se e’ iniziata una stabilizzazione provvisoria», si legge nel rapporto. Analizzando la situazione in Cina, l’agenzia di rating sostiene che i primi dati macroeconomici mostrano che gli effetti del coronavirus «sono stati molto peggiori del previsto». Infatti, la produzione industriale cinese è calata del 12,3 per cento a gennaio-febbraio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quattro volte rispetto alle previsioni.

La recessione in Italia e in Europa

Anche Goldman Sachs di fronte all’estendersi del Coronavirus a tutta l’Europa vede «l’area euro in chiara recessione, con forti contrazioni sia nel primo che nel secondo trimestre» e taglia le stime sul Pil di Italia, Francia, Germania, Francia e Spagna. La valutazione pre-virus per il nostro Paese era di un +0,2, ora è -3,4% quest’anno con +3,5% nel 2021. In linea, quest’ultimo dato, con la stima per l’area euro, per la quale nel 2020 era attesa un +1% di crescita mentre la previsione ora è di -1,7%. Per la Germania il calo atteso per il 2020 è 1,9% (+0,9% pre-virus) mentre per l’anno prossimo si stima un +3,6%. Per il pil francese la flessione prevista è dello 0,9% (+1,1% pre-virus) con un +3% per il 2021. Quanto alla Spagna la flessione attesa è di un -1,3% (+1,8% pre-virus) con un +4,3% per l’anno prossimo In un report Goldman Sachs sottolinea che «se anche l’incertezza è alta le nostre stime indicano una caduta (dell’economia) a livello di area (non annualizzata) di circa 1 e 3 punti percentuali, rispettivamente, nel primo e nel secondo trimestre, prima di rimbalzare successivamente nell’anno. Il colpo «sarà maggiore in Italia» ma ora sono anche da valutare «gli effetti fortemente negativi in Germania, Francia e Spagna e per questo viene stimata una «chiara recessione» nell’area.

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Secondo Standard&Poor’s l’Europa e gli Stati Uniti stanno seguendo un percorso simile a quello cinese, con le crescenti restrizioni ai contatti interpersonali che porteranno nel secondo trimestre del 2020 ad un crollo della domanda. Standard and Poor’s sottolinea che le Banche centrali sono entrate in azione e stanno intraprendendo una combinazione di tassi di cambio nettamente ridotti, ripresa degli acquisti di attività e iniezioni di liquidità. «Le autorità fiscali sono generalmente rimaste indietro», osserva l’agenzia di rating, precisando tuttavia che sono previste nelle prossime settimane misure piu’ ampie per i settori maggiormente colpiti. Nei paesi dell’eurozona sono stati colpiti anzitutto il settore del turismo e gli investimenti. «Ora prevediamo che l’economia della zona euro si contrarrà dello 0,5-1 per cento quest’anno», si precisa nel rapporto. «Il coronavirus influenzerà in qualche modo i dati del primo trimestre, ma riteniamo che il colpo più significativo sarà nel secondo trimestre, a cui seguirà una modesta ripresa», si legge nel rapporto. «E’ improbabile che la Banca centrale europea riduca molto i tassi ufficiali, ma utilizzerà operazioni di rifinanziamento a lungo termine (Ltro) a basso costo e Ltro mirati per facilitare il funzionamento del settore finanziario. Prevediamo inoltre un aumento degli sforzi fiscali a livello dell’Ue per sostenere le imprese e le popolazioni più colpite», sottolinea l’agenzia di rating, secondo cui, negli Stati Uniti, l’epidemia di coronavirus si sta espandendo rapidamente con conseguenze su settori dell’economia che potrebbero essere simili a quelle che stanno affrontando i paesi europei, a cui si andrebbero ad aggiungere i comparti del petrolio e del gas influenzati dal crollo dei prezzi del greggio. Sulla base dei valori di crescita di inizio anno e alla luce della mancanza di molti dati chiave per comprendere gli andamenti macroeconomici, per Standard and Poor’s gli Stati Uniti registreranno una crescita marginalmente negativa nel primo trimestre per poi dare il via ad un recupero nella seconda meta’ dell’anno.