dopo il coronavirus ...

l'economia che riparte

il lockdown ha congelato la produzione, il commercio, il lavoro facendo precipitare il PIL aprendo un periodo di recessione economica.Il Governo ora detta le norme di riapertura anche se con molta prudenza. Moltissime le polemiche sui provvedimenti i 'congiunti' chi sono? perchè le scuole verranno riaperte solo a settembre? perchè le norme di riapertura sono così prudenti se i focolai di contagio non sono omogenei nelle diverse Regioni? e così via. Tutti interrogativi leciti e legittimi ma l'economia del Paese deve ripartire quanto prima pur con le dovute cautele per evitare nuovi contagi in fabbrica. Da una parte quindi l'esigenza di tutelare la salute dei cittadini dall'altra la loro economia. Dal lato economia lo stallo subito dalle aziende di produzione non dovrebbe essere poi molto traumatico se non altro per quelle medio grandi. Le medio piccole con scompensi di finanza, essendosi interrotto il flusso delle entrate e uscite che garantiva loro una certa continuità nel lavoro, non è improbabile che debbano dichiarare il default. Resta anche precario il riavvio delle attività commerciali con l'invenduto e la quasi impossibilità di riapprovvigionamento. Tuttavia oggi abbiamo una serie di protezioni e garanzie come ad esempio la possibilità di accedere con procedure piuttosto rapide al credito bancario garantito dallo Stato e le procedure di sovraindebitamento che attenuno di molto il rischio commerciale. Dopo tutto, il riavvio seppur graduale è iniziato e quando il meccanismo economico accelera, sa colmare rapidamente ogni nostro bisogno.

il futuro c'è?

Altrochè se c'è! Il futuro non scappa ma attende. Dopo la pandemia il futuro sarà lo stesso non potrà mutare perché non muta la modalità con cui assumiamo le decisioni. E allora il futuro è là. Già impegnato dalle decisioni prese. Indotti a continuare col fiato in gola, che il contagio possa riaccendersi, con l’ansia dei problemi quotidiani che si ammassano e mai hanno una soluzione, però abbiamo saputo coniare parole di consolazione: ‘andrà tutto bene’. Una locuzione che non si sa cosa voglia dire. Per chi è riuscito a combattere il virus è andata bene per chi ci ha dovuto lasciare? in seguito a chi ‘andrà tutto bene’? Il futuro è ancora là. Come vorremmo viverci nessuno ce lo dice né ce lo insegna, il Governo tace. Ma ce lo deve dire proprio il Governo come avventurarci nel prossimo scorcio di anni? Il futuro non sfugge, sa affrontarci ma lo evitiamo scegliendo la consuetudine. Sa darci ascolto ma preferiamo i trscinatori che sanno emozionarci. Per ora restiamo spettatori di ciò che sarà. In ogni caso, andrà tutto bene. Certo, possiamo sperarlo!